L’edificio sorge su un lotto angolare, non distante dal centro storico, su due strade che formano un crocevia, un nodo plastico evidenziato nella progettazione dalla collocazione strategica del corpo indipendente del vano scala-ascensore la cui accentuata verticalità trova riferimenti nelle case-torre di tradizione fiorentina. Questo asse verticale della composizione, dalla superficie piena e compatta, distribuisce gli accessi agli appartamenti sviluppati su sei piani fuori terra su via Piagentina e quattro su via Don Bosco conclusi da un unico tetto “biconvesso” che allude ad segmento di “ala di aereoplano”. La pianta articolata e inscrivibile in un impianto ad L in cui uno dei due lati è ruotato di 60°. Caratteristica ricercata è stata quella di differenziare tipologicamente ogni appartamento anche mediante l’uso di pareti scorrevoli all’interno e all’esterno di infissi prefabbricati in cemento e legno per una libertà compositiva che crea una ricchezza tale di particolari tenuti però insieme dall’uso uniforme del c.a. a vista per tutto l’edificio. Allo stesso tempo il desiderio di ricondurre il tutto ad un unico organismo spaziale è evidenziato dalle soluzioni d’angolo, tutte curvilinee che suggeriscono l’andamento continuo delle superfici.